L'anidride maleica (MAH) è stata innestata sul polietilene (PE), ottenendo un polimero modificato con caratteristiche migliori e un'ampia gamma di usi. Per creare il polietilene con l'aggiunta di anidride maleica, è necessario aggiungere gruppi funzionali MAH alla spina dorsale del PE. In questo articolo vengono analizzate a fondo le numerose tecniche utilizzate per creare questo polimero modificato. La presentazione copre i fondamenti, i vantaggi, gli svantaggi e le prospettive di applicazione delle tecniche di innesto radicale, innesto per fusione, innesto in soluzione ed estrusione reattiva.
Innesto estremo
Una tecnica tipica per creare polietilene innestato con anidride maleica è l'innesto radicale. Durante questo processo si creano specie radicali sulla spina dorsale del PE, che interagiscono con l'anidride maleica per creare legami covalenti. Con l'uso di iniziatori appropriati, il radicale può essere innescato termicamente, fotochimicamente o chimicamente. Di solito, la reazione avviene in un solvente o allo stato fuso. I vantaggi dell'innesto radicale sono la semplicità, la scalabilità e la possibilità di regolare il grado di innesto modificando i parametri di reazione. Per eliminare eventuali residui di MAH o iniziatore non reagiti, tuttavia, sarebbero necessari ulteriori processi di purificazione.
Innesto bruciante
L'innesto per fusione è una tecnica per creare polietilene allo stato fuso innestato con anidride maleica. La reazione di innesto è facilitata da questo metodo, che prevede la miscelazione di PE e MA e l'assoggettamento ad alte temperature e forze di taglio. Poiché l'innesto per fusione non richiede solventi e consente una lavorazione continua, presenta dei vantaggi. Consente la lavorazione diretta del polimero modificato e offre un notevole controllo sul grado di innesto. Tuttavia, le alte temperature di lavorazione e le forze di taglio potrebbero causare la degradazione del polimero e avere un impatto sulle qualità del prodotto finale.
Soluzioni di innesto
Nell'innesto in soluzione, il polietilene viene sciolto in un solvente appropriato prima di reagire con l'anidride maleica. Con questa tecnica è possibile regolare meglio il grado di innesto e le condizioni di reazione. Il successo della procedura di innesto è fortemente influenzato dalla scelta del solvente. Toluene, xilene, tetraidrofurano (THF) e cloroformio sono esempi di solventi frequentemente utilizzati. I vantaggi dell'innesto in soluzione sono una maggiore cinetica di reazione, una minore degradazione e il potenziale di precipitazione o scambio di solventi per purificare il polimero trasformato. Tuttavia, sono necessarie azioni aggiuntive per rimuovere il solvente e possono esserci problemi di sicurezza e ambientali legati all'uso di solventi organici.
Estrusione in reazione
Per la sintesi continua ed efficace di polietilene innestato con anidride maleica, si utilizza l'estrusione reattiva. In questo processo, PE e MAH vengono inseriti in un estrusore, dove si fondono, si mescolano e reagiscono contemporaneamente. L'estrusione reattiva consente un eccellente controllo delle condizioni di reazione, come la temperatura, la durata della permanenza e le pressioni di taglio. Ciò consente di trasformare il polimero modificato direttamente in forme diverse, come pellet, film o fibre. La produzione su larga scala trae vantaggio dall'estrusione reattiva, che offre anche la possibilità di modificare il polimero in linea durante la lavorazione. Per bilanciare l'efficienza dell'innesto e la probabile degradazione del polimero, è necessaria un'attenta messa a punto.
La sintesi del polietilene innestato con anidride maleica comprende vari metodi, ciascuno con i suoi vantaggi e limiti. L'innesto radicale, l'innesto per fusione, l'innesto in soluzione e l'estrusione reattiva sono tecniche comunemente impiegate per introdurre gruppi funzionali MAH sul backbone del PE. Questi metodi offrono il controllo del grado di innesto, la scalabilità e la possibilità di lavorare direttamente il polimero modificato. La scelta del metodo di sintesi dipende da fattori quali l'efficienza di innesto desiderata, le condizioni di reazione, i requisiti di processo e le proprietà desiderate del prodotto finale. I ricercatori e gli ingegneri possono modificare le caratteristiche del polietilene innestato con anidride maleica per adattarlo a una varietà di applicazioni, tra cui adesivi, rivestimenti, compatibilizzanti e materiali funzionali, comprendendo e impiegando in modo efficiente questi processi di sintesi. I metodi di sintesi saranno migliorati con ulteriori ricerche e sviluppi in questo settore, che aumenteranno anche gli usi di questo polimero modificato adattabile.